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Matera, Maratea, Regiono Basilicata

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La Regione Basilicata è una terra straodinaria, che ha affascinato gli antichi Greci e l’uomo moderno; il suo è un destino unico: affacciarsi su due mari, essere attraversata da importanti reti di comunicazione naturali ed essere testimone delle più importanti civiltà mediterranee, fino ad arrivare ai tempi recenti, in cui ha sofferto l’isolamento, la povertà e l’emarginazione.

Madre Natura ha benedetto questa regione con scenari sorprendenti e sempre differenti, dalle ruvide coste del Tirreno alle dolci spiagge ioniche, dai boscosi monti Appennini ai paesaggi lunari segnati dai solchi delle erosioni; ma la natura ha anche inflitto duri colpi, con terremoti ricorrenti che hanno devastato ripetutamente le sembianze del territorio.

Il territorio ha assistito al passaggio di popolazioni pacifiche come di folle selvagge, dai Liky audaci ai raffinati greci, dagli orgogliosi Sanniti agli astuti romani, e più tardi i Barbari, i Bizantini, i Normanni, gli Angevines, i Saraceni e gli Albanesi.
Le impronte di tutti questi passaggi rimangono nei siti archeologici di Metaponto e Siris, Grumento, nelle città e nei paesi storici e nei musei di Policoro, Matera e molti altri.

Matera

Durante l’andirivieni di questi popoli stranieri, gli abitanti della Basilicata (o Lucania, come questa regione era conosciuta nell’antichità) hanno imparato ad accettare esiliati e rifugiati (gli Albanesi hanno trovato rifugio qui sia nell’antichità che durante il basso Medioevo) e allo stesso tempo a combattere per la propria libertà contro chiunque la minacciasse.

Con lo stesso orgoglio, hanno mantenuto in vita le tradizioni basate sui riti antichi, non chiudendosi tuttavia a causa del loro profondo attaccamento alle radici; gli abitanti della Basilicata, con i loro intellettuali ed artisti, hanno imparato e preso nel tempo da ogni stimolo esterno, come dimostrano chiaramente l’abbondanza di dipinti, l’architettura e la quantità di manufatti.

Questo spirito creativo è evidenziato anche nella cucina tradizionale, che trasforma gli ingredienti modesti di un ambiente rurale in capolavori culinari deliziosi e saporiti. Il famoso vino Aglianico del Vulture, è il risultato di successo dell’interazione tra natura e uomo attraverso i secoli: da un lato, le peculiari qualità del suolo vulcanico, dall’altro lato i contributi culturali di greci e romani, che hanno migliorato la coltivazione della vite, e degli albanesi, che hanno introdotto i propri vini.

L’attaccamento testardo a questa terra a volte generosa, a volte ingrata, e l’interesse nei confronti del nuovo senza dimenticare il passato sono visibili nel capoluogo di Regione, Potenza, e nelle città e paesi ricostruiti con ostinazione dopo l’ultimo terremoto del 1980, e a Matera – città dichiarata patrimonio dell’UNESCO e Capitale Europea della Cultura 2019 – dove progetti per la creazione di nuovi quartieri sono affiancati da quelli che mirano al recupero degli antichi Sassi. In linea con un approccio orientato al territorio, sono stati costituiti diversi parchi e riserve naturali, come il pregiato Parco del Pollino in particolare. Una menzione speciale è dovuta per il paese di Maratea, nel golfo di Policastro, che si sporge tra la Calabria e la Campania.

Maratea

Si tratta di una comunità allargata fatta di gruppi di villaggi medievali, di colori pastello. I più antichi sono stati costruiti in alto sulle pendici del Monte San Biagio. Gli insediamenti sono nati sul Monte San Biagio nel lontano 7o secolo, creando l’Alta Maratea, che ha rappresentato l’intera città fino al 11° secolo. L’insediamento fu costruito sull’altura in parte come difesa contro i predoni marittimi che vagavano le acque in quel periodo. I resti del castello che difendeva Maratea sono ancora evidenti oggi. A poco a poco, i tempi diventarono più tranquilli e l’accesso al mare di fondamentale importanza, per cui la popolazione si spostò verso la valle e creò nuovi insediamenti, il più importante dei quali fu la Bassa Maratea, l’attuale centro storico della città. Sulla vetta del Monte San Biagio oggi si erge la statua del Cristo Redentore, in marmo di Carrara, opera dello scultore Innocenti, eretta nel 1965, alta 22 metri, la cui apertura delle braccia è lunga 19m lungo.

C’era anche un porto di mare qui in epoca greca, e con il tempo, via via che la zona è diventata meno soggetta a legge, gli insediamenti sono stati costruiti più vicino alla costa.

Ville e alberghi sono stati costruiti – per lo più secondo la legge – per soddisfare l’industria del turismo.